Molto spesso, ma dire quasi tutti i giorni ascolto persone che sono in crisi, che se la prendono con il Covid, con i mercati, con i governi, con il concorrente.
Insomma qui parliamo di Lamentite cronica.
Ma sempre di più vedo che le persone spostano il problema sugli altri, su un qualcosa che loro quasi sicuramente non possono controllare ma che potrebbero influenzare.
Si hai letto bene e dopo arrivo anche a questo concetto.
Quando ho aperto il mio foglio bianco e mi sono messo a scrivere questa mattina l’argomento era il posizionamento.
Dice tutto e non dice niente.
E io che sono molto pratico, l’ho analizzato con un occhio da “Coach”. In terza persona, dall’esterno.
Se arrivi e mi chiedi di migliorare il tuo brand e mi porti esempi esterni allora “Houston abbiamo un problema”.
Sai cosa faccio?
Chiedo: “Te come sei posizionato/a?”
E la risposta è: “No perché quello fa questo, l’altro fa quest’altro.
E allora chiedo: “Fantastico quello che fanno gli altri, Te come sei posizionato/a?”
A volte ci vogliono 3 o 4 domande per vedere le persone che si fermano, alzano lo sguardo, pensano, ricercano delle immagini, sospirano e iniziano a parlare.
Qui ci rendiamo conto che sono state fatte delle azioni e che probabilmente la tecnica usata è stata: “tutti fanno così quindi lo faccio anche io”.
Super, fantastico, mi piace tantissimo.
La domanda che scatta è:” Te per cosa vuoi farti riconoscere?” “Perché le persone dovrebbero comprare te, il tuo servizio, il tuo prodotto e non quello di altri?”
Perfetto.
Benvenuti in una classica sessione di Coaching dove il cliente mi chiede di lavorare sul posizionamento.
Da qui apriamo un mondo.
Analizziamo lo stato Attuale in modo realistico, “spietato”, dettagliato. Abbiamo un risultato comunque raggiunto – sempre positivo – e abbiamo dei dati su cui poter costruire il posizionamento.
Non c’è ADV che tenga, non c’è sponsorizzata. Se vuoi avere dei risultati devi partire prima da te.
Da quello che vuoi comunicare. Come lo vuoi comunicare. A chi lo vuoi comunicare.
Devi partire dalla costruzione del tuo brand.
Devi partire da te. Sempre
Questo periodo storico ci sta insegnando che questa analisi – lo stato attuale – va fatta spesso.
Vanno fissati degli slot di tempo settimanali solo per fare queste valutazioni e andare a definire – o ridefinire – il nostro piano d’azione.
Non esiste 1 giorno, 1 mese, 1 ora, 1 anno. Ognuno di noi ha i suoi tempi e ha la sua “fame”.
La cosa importante è definire l’obiettivo che si vuole raggiungere, tracciare la strada da percorrere, fissare dei micro-obiettivi e fare, fare, fare.
Come direbbe il mio collega Matteo Galli, fare, sbagliare, misurare e fare ancora. Io aggiungo fai e sbaglia velocemente.
Ultima cosa e poi vi lascio al vostro posizionamento.
Vi ho parlato di controllo e di influenza.
Tutto quello che è nella nostra sfera di influenza possiamo controllarlo e possiamo cambiarlo con un’analisi “fredda” e modificando le cose da come le abbiamo sempre fatte.
Poi c’è la sfera di coinvolgimento.
Vi ricordate quando le persone mi parlano degli altri, del mercato, del covid, della crisi, del, del, del?
Perfetto, lavorando su noi stessi, sul nostro brand, sul nostro posizionamento possiamo influenzare quei fattori esterni.
Essere proattivi e fare è il segreto del vostro successo
Oppure possiamo fare sempre la stessa cosa che abbiamo fatto sino ad ora e dal divano pensare che il posizionamento arrivi un giorno a suonarci alla porta.
Ciao da Stefano
Ti consiglio un libro dove puoi trovare il concetto di sfera di influenza e sfera di coinvolgimento.
Le 7 regole per avere successo di Stephen Covey.
Ti riporto il link qui sotto
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